Se chiudo gli occhi e ripenso a queste isole, mi sento già più leggera.

Le Isole Cook sono qualcosa di indescrivibile. Non sono "solo" un paradiso incontaminato dall'altra parte del mondo, non sono solo isolette sperdute con palme e mare cristallino. Le Isole Cook sono uno stile di vita, sono una carezza nella vita, sono uno di quei ricordi da custodire gelosamente per sempre. Le Isole Cook hanno un'anima. Ed è per questo che le abbiamo scelte per il nostro viaggio di nozze. 

Dove si trovano le Isole Cook?

Le Isole Cook si trovano in Polinesia Neozelandese, nel Pacifico Meridionale. Un arcipelago di 15 isole che forse potete "geolocalizzare" meglio con questa mappa che trovate sul sito ufficiale dell'Ente del Turismo delle Isole Cook.  

Come arrivare alle Isole Cook, paradiso della Polinesia neozalendese

Mentre scrivo questo articolo è possibile raggiungere le Isole Cook da Auckland (Nuova Zelanda), Tahiti, Honolulu e Sydney. 

Noi le abbiamo raggiunte da Sydney viaggiando così indietro nel tempo e vivendo per due volte lo stesso giorno, letteralmente. Abbiamo volato con Jetstar (compagnia low cost che ha numerosi voli che coprono questa tratta) facendo un salto indietro nel tempo di ben 21 ore (di fuso, perché il volo dura solo 6 ore)! E posso assicurarvi che vivere per due volte lo stesso giorno è stata un'esperienza stranissima che non avevo mai provato prima. 

Un piccolo appunto su Jetstar. Se volate con questa compagnia aerea leggete attentamente tutte le condizioni, incluso il numero di bagagli consentiti a bordo e il peso per ciascuno di essi. Essendo una compagnia low cost, opera proprio come le nostre compagnie low cost europee, con regole tutte sue e limiti ben precisi. 

Per trovare la combinazione voli più economica, date un'occhiata su Kayak che compara i prezzi dei voli delle varie compagnie aeree in base alle vostre esigenze e richieste.

Perché scegliere le Isole Cook?

Una domanda che mi è stata fatta spesso nei messaggi e commenti su Instagram è "Perché avete scelto le Isole Cook e non altre isole più famose?"

Perché queste isole - ancora troppo poco conosciute, e forse è un bene - sono fortemente ancorate alla loro cultura, la cultura Maori, e sono rimaste autentiche e selvagge. Pensate che non esistono grandi resort né grattacieli e nessun edificio supera l'altezza di un albero di cocco. Persino le isole principali, quelle più turistiche, non hanno catene commerciali e la maggior parte delle attività sono gestite dalle persone del posto.

Kia Orana è la frase più utilizzata dai local - e la prima frase ad essere appresa dai turisti, appena mettono piede alle Cook. Così è stato anche per me. Kia Orana significa “che tu possa vivere a lungo una vita piena”. È un saluto, ma anche una benedizione. Si dice che ogni Kia Orana allunghi di un anno la vita e io la trovo una cosa bellissima.

Cosa serve per andare alle Isole Cook?

Per andare alle Isole Cook basta il passaporto. Non è necessario alcun visto ma, considerando che per arrivarci bisogna passare da altri Paesi (come Australia o Nuova Zelanda o Stati Uniti) molto probabilmente dovrete procurarvi il visto per il Paese di partenza.

Importantissimo - anche se non obbligatorio - avere una buona polizza assicurativa (cosa che vale per tutti i viaggi, anche quelli all'interno della Comunità Europea). Una buona assicurazione viaggio consente di viaggiare serenamente e, qualora dovessero esserci problemi, di potersi affidare all'assistenza di professionisti. L'assicurazione che io stipulo da anni e consiglio è quella di Heymondo (io da diversi anni preferisco optare per l'assicurazione viaggio annuale, che ha un buon rapporto qualità prezzo ed è la soluzione ideale per chi viaggia molto durante l'anno come me). Tra l'altro alla mia community è riservato uno sconto speciale su tutte le polizze viaggio HeymondoSconto di cui potete beneficiare direttamente a questo link

Quanti giorni pianificare alle Isole Cook?

Almeno una settimana (e secondo me è troppo poco). Noi ci siamo fermati dieci giorni suddividendoli tra 3 isole: Rarotonga, Aitutaki e Atiu. Direi che in una settimana il soggiorno potrebbe essere diviso tra Rarotonga e Aitutaki.

Quanto costa un viaggio alle isole Cook?

Le Isole Cook sono molto più accessibili di quanto si possa pensare, benché non siano una delle mete più economiche che io abbia visitato nella mia vita. Quello che le rende molto più accessibili rispetto ad altre isole paradisiache è la vasta offerta, con proposte di vario tipo. Dalle piccole proprietà ai boutique hotel, dai food market ai ristoranti dalla cucina più raffinata. 

Aggiungiamoci poi che l'accesso alle spiagge è libero e quindi basta stendere il proprio telo sulla sabbia ed è fatta!

I voli alle Isole Cook - come ci si sposta da un'isola all'altra

Per andare da un'isola all'altra ci si sposta con gli aerei piccolissimi della compagnia di bandiera delle Cook, Air Rarotonga. Una bellissima esperienza all'interno di un viaggio già meraviglioso. Così bella e particolare che ho realizzato anche un video dedicato. 

Rarotonga, l'isola principale delle Cook

Rarotonga è l'isola principale delle Cook, l'unica dove atterrano e decollano i voli internazionali e da dove partono i piccoli aerei per raggiungere le altre isole dell'arcipelago. Benché si tratti dell'isola principale, si è riusciti a preservare l'autenticità del luogo e ancora oggi i protagonisti indiscussi restano le montagne verdeggianti e il mare. Ancora oggi qui è molto semplice entrare in contatto con la popolazione locale e anzi, io penso che il valore aggiunto di queste isole sia proprio questo. Il contatto con chi vive davvero il posto. Persone dolci, accoglienti e solari. 

Il modo migliore per iniziare l'esperienza alle Cook è indossare le loro collane di fiori o, ancora meglio, la corona di fiori freschi detta ei katu. Si tratta di una meravigliosa ghirlanda fatta a mano che viene spesso offerta a chi visita l'isola come segno di benvenuto. Proprio come nei film, proprio come nell'immaginario comune, quando si pensa a questa fetta di mondo.  A volte capita di rimanere delusi perché ci si aspetta che qualcosa sia parte della tradizione di un luogo per scoprire poi che è destinato solo al turista. Invece qui le corone di fiori erano e sono ancora parte dello stile di vita locale. Ho visto donne del posto indossarle ovunque. E se non indossano ei katu, indossano comunque i fiori tra i capelli. Meraviglioso, fa sentire in un luogo ovattato.

A Rarotonga abbiamo soggiornato al Pacific Resort Rarotonga. Meraviglioso. È molto diverso da quello che solitamente ci immaginiamo quando pensiamo a un resort. Si tratta di un boutique hotel con uno stile polinesiano contemporaneo, pieno di verde e situato in una delle baie più belle di Rarotonga: la laguna di Muri

Una laguna che abbiamo esplorato con il sup durante il tour serale con Kite Sup Cook Islands. Un tour che consiglio vivamente non solo per l'esplorazione della laguna, ma anche per le suggestioni che regala. Immaginate di arrivare sul motu, uno degli isolotti della laguna, al calar del sole, e ascoltare le leggende e le storie antichissime Maori delle Isole Cook. Per poi proseguire con lo spettacolo del fuoco, elemento ancestrale che è uno dei protagonisti della cultura e della storia locale. Qui alle Cook il desiderio di condividere i valori e le tradizioni locali è fortissimo. E io l'ho apprezzato molto. E ci si può anche cimentare col fuoco! Per la prima volta nella mia vita ho improvvisato uno spettacolo col fuoco e mi sono divertita molto andando oltre la mia zona di comfort!

Tra i posti che consiglio per un pranzo o una cena a Rarotonga:

- Charlie's, una terrazza con affaccio sul mare dove gustare piatti della tradizione e non solo. 

- Vaiana's, per mangiare a piedi nudi sulla sabbia e godersi un tramonto mozzafiato.

- Antipodes, che definiscono il ristorante più buono e desiderato dell'isola. E io non posso che confermare perché la cena qui è stata la più buona dell'intero viaggio alle Isole Cook, così come i drink assaggiati. Lo staff è cordialissimo e, benché i prezzi siano un po' alti considerando gli standard dell'isola, ne vale la pena. Consiglio di prenotare con largo anticipo perché è sempre pieno!

- Little Polynesian, molto carino per la location. Ottimi piatti.

Gli ingredienti principali dei piatti tradizionali alle Isole Cook sono pesce, frutta esotica e ortaggi. Uno dei miei piatti preferiti delle Isole Cook si chiama Ika Mata, pesce marinato nel succo di lime e nel latte di cocco. Davvero squisito!

A Rarotonga abbiamo vissuto una delle esperienze più belle del nostro viaggio di nozze: incontrare le tartarughe marine e nuotare con loro.
Avevo già incontrato le tartarughe in altri posti nel mondo, ma mai in maniera così ravvicinata.
È stato a dir poco emozionante, piacevolmente alienante.
E come se non fosse abbastanza, abbiamo visto un tappeto di razze nuotare sotto di noi.

Noi abbiamo fatto questa esperienza con Go Local Cook Islands a Rarotonga. Un team di ragazzi molto professionali (oltre che simpaticissimi). Consigliamo vivamente l’esperienza con loro.

Aitutaki e la laguna più bella del mondo

Aitutaki significa piccolo paradiso - e non avrebbero potuto scegliere un nome più adatto. Quest'isola,definita dal fondatore di Lonely Planet, Tony Wheeler, l'isola più bella al mondo, è caratterizzata da una laguna incredibile in cui sono sparsi i quindici isolotti (motu).

Una delle esperienze da non perdere ad Aitutaki è una giornata di navigazione nella laguna più bella del mondo a bordo della tipica imbarcazione delle Isole Cook, la VAKA, che rappresenta l’anima stessa di questo popolo e ricorda ancora oggi le rotte degli antichi Maori.

La Vaka Cruise è un’esperienza imperdibile ad Aitutaki - e si può fare sia pernottando sull'isola ma anche in giornata organizzando un’escursione da Rarotonga. Io non la dimenticherò mai, ragion per cui per me è l'escursione che tutti coloro che visitano le Cook dovrebbero fare. Pensate che a un certo punto, con un mare dai colori indescrivibili intorno a noi, è partita a bordo "Somewhere over the rainbow" arrangiata con l'ukulele e cantata dai ragazzi locali della Vaka. Avevo le lacrime agli occhi per la felicità. Mi sono sentita in un film, con attorno a me tutto ciò che ho sempre sognato. 

La Vaka Cruise permette di raggiungere l'isolotto dal nome One Foot Island, così chiamato proprio per la sua forma dall'alto. La sua spiaggia è stata dichiarata la quinta spiaggia più bella al mondo da 50 World's Best Beaches. I colori sono davvero strabilianti. Tra l'altro si può venire qui col passaporto così che, prima di andar via dall'isola, venga apposto un timbro con l'impronta del piede accanto al timbro ufficiale di ingresso delle Cook. Un ricordo indelebile di questo posto fuori dal mondo e uno dei timbri più rari, da quello che mi hanno detto. 

Un altro paradiso terrestre che consiglio di non perdere è Honeymoon Island, che noi abbiamo raggiunto con il charter privato Black Pearl Aitutaki.

Quello di Aitutaki è uno dei mari più incredibili che io abbia mai visto. Forse il più bello in assoluto.
È stato un privilegio poterlo ammirare da uno dei boutique hotel più belli di questa isola, dove abbiamo soggiornato. Si chiama Pacific Resort Aitutaki, un boutique hotel (dal 2005 tra gli Small Luxury Hotel) con sole 29 camere di cui alcune (come la nostra) con accesso diretto al mare. Anzi, al mare della indescrivibile laguna di Aitutaki. È uno degli hotel più belli e premiati del Pacifico, attento all'ambiente (pensate che hanno in atto un progetto per rigenerare il fondale coltivando i coralli) e con personale esclusivamente locale e sempre gentilissimo. Se ci mettiamo anche l'ottima cucina e il ristorante con vista, beh, questo hotel entra di diritto tra i miei preferiti al mondo. Un luogo idilliaco che consiglio a tutte le coppie, specialmente a chi, come abbiamo fatto noi, andrà alle Cook in viaggio di nozze. 

Atiu, l'isola selvaggia e per gli amanti degli uccelli

Atiu è verdissima e dicono sia l’isola più selvaggia delle Cook, completamente incontaminata, con una riserva naturale e con pochissimi turisti, al massimo una decina. Sono pochi i posti rimasti al mondo come Atiu. Un'isola datata otto milioni di anni fa, antica, remota, con una densa e rigogliosa foresta che arriva fino alla costa. L'isola è è così piccola che ci vivono solo 360 persone e così il saluto e la chiacchiera sono d'obbligo ogni volta che ci si incontra. È molto apprezzata dagli appassionati di uccelli e di un turismo più di nicchia (bisogna sapersi adattare perché su quest'isola non ci sono tutti i comfort).

Tra le esperienze da non perdere vi segnalo la visita della grotta di Anatakitaki e il bellissimo trekking di circa quaranta minuti per raggiungerla con Ben. Ben, oltre ad essere una guida attenta e preparata, mi ha toccato il cuore quando mi ha detto che questo era il "tour del papà" che oggi non c'è più. E ora Ben onora il papà continuando a far scoprire la foresta e i suoi tesori nascosti. 

All'interno dell'isola vi sono numerose grotte calcaree che vengono continuamente scavate ed erose dall'acqua dolce e salata. Alcune grotte, come quella raggiunta con Ben, ospitano anche piscine di acqua artesiana che creano spettacolari e intime piscine naturali. In particolare, la grotta di Anatakitaki ospita anche uno dei rari uccelli nativi di Atiu, il kopeka. Durante il trekking non è difficile incontrare dei granchi, cosa molto insolita all'interno di una foresta. E incontrare i kopeka e vederli volteggiare all'interno della grotta è qualcosa di mistico, lo assicuro. 

Altra esperienza da non perdere è l'incontro con Birdman George, l'uomo che "sussurrava agli uccelli" e soprattutto l'uomo che si preoccupa della loro tutela. 

A chi consiglio Atiu?

A chi è più incline all'avventura e ha spirito di adattamento. A chi vuole sentirsi pioniere di una destinazione ancora poco battuta, a chi vuole entrare profondamente in contatto con le persone locali. Pensate che qui ti fermano per strada, ti chiedono da dove vieni, ti sorridono e ti salutano continuamente. Basta un giorno per sentirsi parte dell'isola. Questo genuino senso di inclusione da parte della comunità locale è qualcosa che capita sempre meno in viaggio. Ed è un qualcosa che va preservato e rispettato.

E per finire, il mare. Ad Atiu ci sono spiagge incontaminate in cui è quasi impossibile trovare altre persone.
Abbiamo vissuto dei memorabili momenti alla Cast Away in una spiaggia clamorosa (l’hanno definita una delle spiagge più belle del Pacifico): Taungaroro Beach.

Noi abbiamo soggiornato in una delle villette indipendenti di Atiu Villas. Completamente diverse dalle sistemazioni delle altre due isole, sono molto più spartane ma complete di tutto ciò che occorre per vivere la quotidianità ad Atiu. Qui siamo stati accolti dalla dolce Jackie ed è stata proprio lei a occuparsi dell'organizzazione delle esperienze in loco. Tenete presente che ad Atiu ci sono solo due posti in cui è possibile pranzare o cenare ed un unico shop, quindi è bene organizzare tutto in anticipo per non rimanere senza cibo.

È questa mancanza di comfort a rendere il soggiorno ad Atiu davvero memorabile. Riconnette con la semplicità della vita e delle cose. E anche del viaggio. 

Concludo dicendo che sono andata via dalle Isole Cook con il cuore frantumato e il desiderio di tornare, un giorno, e ritrovare questo paradiso ancora così, autentico e incontaminato. Che luogo dolcissimo e speciale!